venerdì 2 settembre 2011

La raccolta delle fuscelle

Da quando mi è presa questa nuova malattia della formaggificazione casalinga, sono diventato l’incubo dei banconi del fresco di tutti i supermercati della zona. Tutti ormai mi chiamano “er casaro”, che è sicuramente meglio della versione con due zeta. Non esiste supermercato dove io non abbia chiesto le formine in plastica avanzate da ricotte e formaggelle fresche. All’inizio dicevo con un certo imbarazzo: “servono ai bimbi per fare degli esperimenti a scuola”, ma dopo un po’ di tempo ho ammesso le mie colpe svelando la mia seconda vita da formaggificatore clandestino. “Faccio il formaggio in casa”, dico “E’ facile, economico e soprattutto genuino…”, mi guardano tutti con uno sguardo misto tra la meraviglia e la compassione. Ma io me ne infischio e continuo a raccogliere a più non posso le fuscelle in plastica per far scolare la cagliata e dare forma al mio formaggio. Ne ho di grandi, medie, piccole, con varie forme. Appena mi vedono entrare nei supermercati mi mollano tra le mani una busta con dentro le formine di plastica, ed io godo come un fermento lattico in un oceano di latte…


I miei formaggi e le mie fuscelle di plastica...

6 commenti:

  1. Ciao Andrea. Divertente, ma permettimi un consiglio: stai attento! Sai benissimo che il latte e' uno degli alimenti piu' soggetti a contaminazione e non vorrei mai leggere sul giornale "famiglia avvelenata da formaggio fatto in casa; si cerca il casaro pazzo"
    Roby

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  2. ...caro Roby, purtroppo siamo costantemente avvelenati da quello che compriamo ai supermercati, anche e soprattutto dai formaggi. Sapevi che i formaggi affumicati in vendita in realtà non sono affumicati? Vi aggiungono un additivo chimico che crea l'aroma fumo. Io i formaggi me li produco con il latte alta qualità acquistato al supermercato e non direttamente alla fattoria, dove invece qualche rischio ci sarebbe. Ma è un rischio che prima o poi voglio correre perchè il formaggio autoprodotto con il latte fresco è tutta un'altra storia. ciao

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  3. grande Andrea ! continua cosi' !! grazie dei consigli utilissimi ! e basta con queste stupide paure !! i nostri nonni hanno fatto cosi' da una vita, forse e' ora che ci rifacciamo un po' di sani anticorpi, ciao, Marco M.

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  4. Andrea, ma hai mai pensato di fare il formaggio "ripieno" di porchetta (quella del negozio in centro a Lanuvio, per intenderci)?
    ciao
    Roby

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  5. ...ma la porchetta non può essere considerata un ripieno!! E poi la cotenna croccante che fine farebbe? Poi mi arresterebbero per utilizzo improprio di trigliceridi...

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  6. ahahahah :)
    Andrea mi hai fatto morire, mi ritrovo così tanto nella tua descrizione..con la differenza che io sono proprio alle prime armi e alle prime mosse..questi giorni ho recuperato il necessario..ora si tratta solo di riuscire a prendere possesso della cucina e dare libero sfogo alla malattia formaggificatrice! Ho un sacco di dubbi che spero di chiarirmi passo passo provando e riprovando..intanto vagheggio sulla trasformazione della cantina in un tunnel di stagionatura ;)



    Paoletta

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